Cultura-------->>Stemma del Comune

Canicattini Bagni è un comune in provincia di Siracusa, ad un'altitudine di 362 m. sul livello del mare e con una popolazione di circa 7000 abitanti. Già feudo e casale duecentesco dei Capichio o Capizzi, la baronia di Canicattini era passata in possesso di Perruccio Daniele per l'investitura da lui presa a Palermo il 12 luglio 1453. Tuttavia, bisogna aspettare la seconda metà del Seicento, quando l'VIII Barone Mario Daniele Partexano, rifondando il casale, consentì la trasformazione del feudo in "terra" con il nome di Bagni Canicattini. Poichè possedeva detto casale, Mario Daniele diventò I° marchese di Bagni (denominazione quest'ultima che esisteva già dal sec. XVI e che derivava dal feudo omonimo).

In seguito chiese ed ottenne il permesso ufficiale, cioè regio, di valorizzare il suo vasto feudo con l'onere di fabbricare al fine di favorire un maggiore afflusso di abitanti, di agricoltori e coloni. La "Licentia Populandi", come si diceva allora il Regio permesso, venne concessa in data 21 Luglio 1682. Dato atto che questo ramo dei Daniele fu fondatore di Canicattini Bagni, la comune opinione, ormai centenaria, dei cittadini canicattinesi ritiene che lo stemma del Comune coincida con quello della nobile famiglia. Infatti, molte sono le riproduzioni più o meno aderenti al modello, che circolano in gagliardetti, scudi di bronzo e stendardi.

STEMMA NOBILIARE

Posto sopra il terzo altare sulla destra nella Chiesa dell'Immacolata in Ortigia a Siracusa. In questa chiesa venivano sepolti i Daniele; infatti è conservata una lapide, svelta negli scellerati anni sessanta, che si riferisce alla famiglia dei Daniele.

 

ARMA. Scudo medioevale con sfondo azzurro, trangla (fascia, striscia orizzontale che simboleggia il cingolo d'oro portato intorno ai fianchi dagli antichi soldati per reggere la spada) inferiore rossa su cui posa un agnello pasquale colore argento che nei riflessi può anche interpretarsi come bianco con la testa rivolta e reggente tra piede e gamba destra l'estremità inferiore o calciolo di uno stendardo bifido e svolazzante, certamente la banderuola dell'Agnus Dei, di rosso alla croce bianca piana sopra asta d'oro, che discende diagonalmente. E' da ritenere valida la raffigurazione dello stemma della Chiesa dell'Immacolata, dove l'asta reggibandiera passa davanti il corpo dell'animale per ragioni di logica e di statica.

 
CORONA di marchese, cimata da quattro fioroni d'oro (tre visibili), sostenuti da punte ed alternati da dodici perle, disposte a tre a tre, in quattro gruppi piramidali (due visibili).
MOTTO: Canicattini Bagni, su una lista bianca posta sotto lo scudo e composta tutta in lettere minuscole d'oro.
   

GONFALONE

DRAPPO: di velluto rosso, orlato d'oro, caricato dallo stemma sopra descritto, ricamato a colori, con l'iscrizione centrata, composta in tutte lettere latine d'oro:

COMUNE DI CANICATTINI BAGNI

Parti in metallo e cordoni: dorati

Asta Verticale: Cimata da uno scudo d'arma e ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale

Cravatta e nastri: Tricolorati dai colori nazionali e frangiati d'oro.

 
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