Descrizione
La città di Canicattini Bagni, accogliente, inclusiva e sensibile, dopo il 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, è ritorna a parlare di violenza di genere, venerdì 28 novembre 2025, per rompere il muro di silenzio su questo drammatico fenomeno che ogni anno vede vittime centinaia di donne.
E lo fa mettendo insieme le scuole cittadine, l’Istituto Comprensivo “G. Verga” e il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, e quindi le giovani generazioni, le realtà associative, le Comunità parrocchiali, con l’intera Comunità.
L’occasione è data dall’iniziativa comune dell’Amministrazione comunale del Sindaco Paolo Amenta, della Presidenza del Consiglio comunale presieduta da Loretta Barbagallo, con le Associazioni del territorio, con la Galleria Etnoantropologica e Honos, percorsi di Cittadinanza Attiva, presieduti da Laura Liistro, di far conoscere, attraverso il libro della giornalista Mariagrazia Zaccagnino, “Sono io Elisa Claps” (edizione Edigrafema), i diari inediti della giovane sedicenne di Potenza scomparsa il 12 settembre 1993 e dimenticata sino al ritrovamento, 17 anni dopo, il 17 marzo 2010, del suo cadavere nascosto e ben occultato nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità della sua città.
Un omicidio, con molte ombre e depistaggi, ancora poco chiaro nelle dinamiche e soprattutto nel lungo silenzio e nei particolari del ritrovamento del cadavere, che scosse l’intero Paese e non solo, per il quale è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione Danilo Restivo, allora ventunenne giovane “disturbato”, come lo definirono, che attualmente si trova detenuto in Inghilterra per aver ucciso un’altra donna, Heather Barnett, sua vicina di casa.
Con Mariagrazia Zaccagnino presente anche un altro giornalista, Angelo Barraco, Presidente dell’Associazione Penelope Sicilia, che racchiude le famiglie e gli amici delle persone scomparse. Sono loro che, grazie alla rete presente in tutta Italia nata grazie al lavoro di Gildo Claps, fratello di Elisa, si mobilitano diventando il megafono delle famiglie colpite da un dramma così forte e lacerante, della scomparsa o dell’uccisione di un familiare.
Tre momenti, quelli di venerdì 28 novembre, che nella mattinata, hanno coinvolto gli alunni e gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “G. Verga” diretto dalla Prof.ssa Clorinda Coppa, dove è stata inaugurata la “panchina rossa” dedicata ad Elisa.
E subito dopo gli studenti del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” diretto dalla Prof.ssa Rita Spada, con un dibattito e la scopertura, nell’androne d’ingresso della scuola di via Umberto, della targa commemorativa che riporta un pensiero, un vero e proprio inno alla vita, scritto da Elisa nel suo diario, il 2 aprile 1992, un anno prima di essere uccisa: “Sconfiggerò la crudeltà, cambierò il mondo, regalerò a tutti gioia ed amore e sarò l’unica padrona indiscussa della mia vita. Amo la vita, è una cosa meravigliosa ed ho tantissima voglia di vivere!”
In entrambi i momenti di memoria e di riflessione, presenti con Mariagrazia Zaccagnino, Angelo Barraco e Laura Liistro, le rispettive Dirigenti scolastiche, il Vice Sindaco e Assessore alla Pubblica Istruzione, Marilena Miceli, la Presidente del Consiglio comunale, Loretta Barbagallo, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il M.llo C. Corrado Salemi, Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, il Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Casella, il Dirigente del Commissariato di Noto della Polizia di Stato, il Vice Questore Aggiunto Giuseppe Di Majo, i Parroci Don Marco Ramondetta e Don Maurizio Casella e la rappresentante dello Sportello Antiviolenza, Avv, Rosalia Gionfriddo, dell’Ass. Work in Progress.
Nel pomeriggio, infine, nell’Aula Consiliare del Comune, attraverso la memoria di Elisa Claps, che da venerdì 28 novembre, è ormai custodita e tenuta viva a Canicattini Bagni, città dell’accoglienza e dell’inclusione, ma soprattutto città sensibile al tema della violenza di genere, il confronto con l’intera comunità canicattinese, con gli interventi di Laura Liistro, della Presidente Loretta Barbagallo, del Sindaco Paolo Amenta, dell’Assessore alla Cultura, Avv. Domenico Mignosa, che da legale di femminicidio si è occupato in particolare del caso della giovane canicattinese Laura Petrolito uccisa nel 2018, così come nel 2014 Maria Ton, da chi diceva di amarle, come nel caso del ferimento lo scorso ottobre di Carola, la giovane mamma di 33 anni.
Con loro anche l’Avv. Rosalia Gionfriddo dello Sportello Antiviolenza della città attivato dal protocollo tra l’Amministrazione comunale e l’Ets Ass. Work in Progress presieduta da Cristina Sanzaro, ed i rappresentanti delle Scuole, del Centro Diurno Anziani quale testimonianza del passaggio intergenerazionale della memoria, delle Forze dell’Ordine e i Parroci.
Un inno alla vita quello di Elisa Claps, come emerge nei sui diari di cui la famiglia, soprattutto la madre, ha voluto la pubblicazione per ridarle dignità, quella dignità che quasi sempre nei casi di femminicidio viene calpestata alle vittime, più che mai usando parole e un linguaggio che, purtroppo, le vorrebbe “colpevoli”, la “causa” di un male.
«Con la pubblicazione dei diari – ha detto Mariagrazia Zaccagnino – così come mi ha chiesto la famiglia e soprattutto la madre, donna forte, ho voluto restituire dignità ad Elisa. Evidenziando la profondità d’animo di questa ragazza, credente e altruista, e la sua grande sensibilità, anche civica, testimoniata dal turbamento che le avevano causato le stragi di mafia, le morti dei giudici Giovanni Falcone e Borsellino, per cui aveva incollato i ritagli di giornali nei suoi diari che erano dei semplici quaderni. Nel suo nome la famiglia ha voluto avviare progetti umanitari in Africa, “Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa”, per realizzare il sogno della giovane di diventare un medico e operare nel continente africano».
La violenza di genere porta in se un sedimento culturale e non certo biologico come qualcuno vorrebbe far credere, è emerso nel corso dell’incontro di Canicattini Bagni. Un sedimento che va rimosso, così come il silenzio, come le disuguaglianze e la “cultura del possesso”, per fare posto ai valori del rispetto e di uguaglianza di tutti gli essere umani senza alcuna differenziazione o metrica.
«Credo che i dati drammatici di questo triste fenomeno che si registrano anche quest’anno – ha sottolineato il Sindaco Paolo Amenta – richieda interventi urgenti e concreti che incidano nella cultura della società, ad iniziare dall’educazione all’affettività e al rispetto, sin dalla tenera età, per porre fine anche a fenomeni come il bullismo oltre a quello della violenza. Un percorso che non può prescindere dal lavoro comune delle istituzioni, della scuola, delle famiglie, di tutte le agenzie della formazione e naturalmente della società».