Descrizione
«Quella del 19 luglio non è solo una semplice data di commemorazione per un atto criminale perpetrato in via D’Amelio a Palermo, che è costato la vita ad un simbolo della lotta alla mafia, Paolo Borsellino, e ai cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, ma è soprattutto l’impegno di un popolo a seguirne l’esempio contro ogni forma criminale, per l’affermazione dei valori di legalità, libertà e democrazia».
Così questa mattina il Sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, Presidente regionale di ANCI Sicilia, nel ricordare e commemorare il 33° Anniversario della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992 a Palermo, con la deposizione di una corona d’alloro accanto alla stele che in Piazza Borsellino ricorda i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le vittime delle mafie.
Una data che con quella della strage di Capaci del 23 maggio 1992, che uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta, rappresenta la memoria di un più ampio disegno eversivo che voleva instaurare nel Paese intimidazione e paura, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Presenti alla cerimonia in Piazza Borsellino, insieme al Sindaco Paolo Amenta, anche gli Assessori comunali, Marilena Miceli e Domenico Mignosa, la Presidente del Consiglio comunale Loretta Barbagallo, il Comandante della Stazione Carabinieri di Canicattini Bagni, M.llo Corrado Salemi, il Vice Comandante Salvatore Aiello con una rappresentanza della Polizia Municipale, cittadini, e il giovanissimo Giuseppe Liistro del Corpo Bandistico Città di Canicattini Bagni alla cui tromba sono state affidare le note del Silenzio d’ordinanza.
Nel rinnovare la riconoscenza della comunità canicattinese al sacrificio e all’impegno di tanti uomini e donne dello Stato e della Società civile nella lotta alle mafie, alla corruzione, all’illegalità, per tracciare in modo indelebile la strada della legalità, della libertà e della democrazia per lo sviluppo e la crescita collettiva, il primo cittadino di Canicattini Bagni non ha mancato di sottolineare l’importanza e il dovere, ad iniziare dalle istituzioni, di trasferire questa memoria e questo bagaglio di impegno civile alle giovani e future generazioni affinché ne siano fedeli custodi, senza dimenticare la ricerca della verità.
«Quella verità che, purtroppo – ha concluso il Sindaco Paolo Amenta -, a distanza di 33 anni, per quanto riguarda le stragi che hanno segnato la storia del nostro Paese, in particolare su via D’Amelio, l’agenda rossa e gli appunti di Paolo Borsellino, non ci è stata del tutto consegnata, mantenendo ancora molte e fondamentali pagine nel buio».