Descrizione
Si colora di arancione, il colore dei fumogeni per il soccorso in mare, la notte tra il 2 e il 3 ottobre 2025 la facciata del Palazzo Municipale di Canicattini Bagni adendo, su decisione del Sindaco Paolo Amenta e dell’Amministrazione comunale, alla 12° Giornata della Memoria e dell’Accoglienza promossa dal Comitato 3 Ottobre presieduto da Tareke Bhrane, nato per ricordare le vittime del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 a largo di Lampedusa, nel quale morirono 368 persone.
E a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre sono presenti il Vice Sindaco Marilena Miceli, l’Assessore Ivan Liistro, i ragazzi migranti ospiti della due strutture comunali SAI di accoglienza e inclusione Passwork e La Pineta con i loro operatori, insieme ad una rappresentanza degli studenti e docenti del locale Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” della città, per prendere parte alle iniziative, agli incontri e ai confronti con i tanti studenti e insegnanti provenienti dalle scuole di tutta Italia, con amministratori, giuristi, Ong e i volontari che ogni giorno sono impegnati nel soccorso nel Mediterraneo divenuto cimitero per tanti disperati in cerca di nuova speranza.
L’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni, forte della sua decennale esperienza di accoglienza e inclusione di immigrati, in particolare minori non accompagnati, non poteva mancare a questo appuntamento e invito del Comitato 3 Ottobre, così come non ha mancato a quello del 9 e 10 aprile scorsi che l’ha portata a Bruxelles, al Parlamento Europeo, insieme ai giovani migranti della città e degli studenti del Liceo Scientifico, per un confronto con i vertici UE e con gli studenti di tutta Italia e dell’Europa, per dire basta alle morti in mare e chiedere all’Unione Europea una diversa politica sull’immigrazione, una norma per facilitare il riconoscimento di migliaia di essere umani morti nei naufragi dei barconi della speranza.
E a Lampedusa in questi giorni si ricorderà, tra i tanti, anche l’altro drammatico naufragio del 18 aprile 2015, nel suo decennale, quando una grande imbarcazione salpata dalla Libia con oltre 1.000 migranti a bordo si inabissò, durante un’operazione di soccorso, a 375 metri di profondità nel Canale di Sicilia, con il bilancio di più di 800 morti.
Il più grave naufragio del Mediterraneo in epoca contemporanea. Quella che seguì da parte dell’Italia fu una corsa per recuperare l’imbarcazione che venne portata nel porto di Augusta per identificare le vittime.
«Il dramma che da anni si consuma nel nostro Mediterraneo, trasformato in un vero e proprio cimitero dove si seppelliscono le speranze di tanti disperati del sud del mondo che cercano una nuova opportunità di vita, non poteva e non può renderci indifferenti – ha detto il Sindaco Paolo Amenta - In questi undici anni, grazie alla partecipazione e condivisione del progetto proposto dal Comune da parte di tutta la Comunità cittadina, e alla professionalità delle imprese sociali a cui abbiamo affidato la gestione delle strutture, l’esperienza di accoglienza e inclusione che abbiamo realizzato a Canicattini Bagni è stata riconosciuta a livello nazionale, dal Ministero dell’Interno, tra le “buone prassi” diventando modello per tante realtà. Questo bagaglio sociale e culturale, oltre che umanitario, portiamo al confronto in Europa».
Ancora una volta anche in questa 12° Giornata della Memoria e dell’Accoglienza a Lampedusa c’è il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni.
«Ogni anno, tornare a Lampedusa è come tornare a un nodo della memoria – ha sottolineato Tareke Bhrane, il 6 dicembre scorso ospite a Canicattini Bagni per il decennale di accoglienza -, un luogo che non è solo geografia, ma coscienza. È qui che si sono incrociate, troppo spesso, le rotte della disperazione e del silenzio. Quest’anno più che mai sentiamo il bisogno di tornare a guardarci negli occhi, di creare legami veri. Solo mettendo a confronto le generazioni, le esperienze, le radici, possiamo imparare a custodire il passato e a prenderci cura del futuro».