Descrizione
Un patrimonio verde, la Villa Comunale “Luca Scatà” di Canicattini Bagni, che oltre a rappresentare la memoria storica dei canicattinesi, il luogo della commemorazione dei tanti caduti per servire il Paese e difenderne libertà e democrazia, l’area ludica per i bambini, con la riqualificazione realizzata in quest’ultimo anno dall’Amministrazione del Sindaco Paolo Amenta, si è trasformata nel “Giardino del Mediterraneo”, uno spazio dell’accoglienza e dell’inclusione, un vero e proprio orto botanico con la piantumazione di piante tipiche dell’area iblea, mediterranea e del Maghreb, per creare un ponte ideale tra le due sponde del Mediterraneo. Un ponte di pace, coesione dei popoli e di solidarietà.
Uno spazio rivitalizzato con la collaborazione delle imprese sociali che si occupano della gestione delle strutture dell’accoglienza dei migranti SAI per donne vulnerabili e minori non accompagnati, La Pineta e Passwork, delle Scuole della città, del Museo TEMPO, delle realtà associative e di cittadini attivi che non hanno fatto mancare la loro generosità, com’è avvenuto con la rinata vasca che ospita oche e cigni curata personalmente da uno di essi, Giuseppe Cassarino, con il contributo di tanti suoi compaesani.
Questo spazio verde nel cuore della città, che l’Amministrazione comunale ha intitolato al suo “eroe semplice” Luca Scatà, Assistente della Polizia di Stato, Medaglia d’Oro al Valor Civile, scomparso lo scorso anno all’età di 37 anni, contribuisce così ad arricchire la cultura ambientale e di tutela del territorio.
Un patrimonio che oggi è stato presentato agli alunni della Scuola Elementare dell’Istituto Comprensivo “G. Verga”, presenti il Sindaco Paolo Amenta, l’Assessore al Verde, Salvador Ferla con i colleghi di Giunta, la Dirigente scolastica Clorinda Coppa con gli insegnati dei due plessi “Garibaldi” e “Mazzini”, Giuseppe Cassarino che con le sue donazioni e la generosità di tanti suoi concittadini ha fatto rivivere la vasca con oche e cigni che è stata benedetta, tra la gioia dei bambini, da Don Marco Ramondetta, Parroco della Chiesa Madre.
Con la guida dell’etnoantropologo e guida naturalistica Paolino Uccello, che ha curato la piantumazione delle nuove piante, i giovanissimi canicattinesi hanno potuto conoscere il carrubo, il mirto, l'oleandro, il platano, l'olivo, il lentisco e tante altre specie che adesso arricchiscono e abbelliscono la Villa Comunale, affidata alla cura di specialisti e, attraverso tirocini formativi, alla custodia dei giovani migranti delle due strutture cittadine dell’accoglienza che ne garantiscono l’apertura tutti i giorni della settimana.
«Quello che abbiamo consegnato alla città non è solo uno spazio riqualificato nelle infrastrutture ma anche nel verde – ha detto il Sindaco Paolo Amenta -, grazie al progetto del “Giardino del Mediterraneo”, un vero e proprio orto botanico con piante tipiche dell’area iblea, mediterranea e del Maghreb, per creare qui, a Canicattini Bagni, città che da oltre 10 anni accoglie i migranti che arrivano dal sud del mondo alla ricerca di nuove opportunità di vita, un ponte ideale tra le due sponde del Mediterraneo. Uno spazio verde che è parte integrante della memoria e dell’identità dei canicattinesi, che ha acceso lo spirito di collaborazione di tanti cittadini nei confronti di un bene comune, come nel caso della vasca con le oche e i cigni curata dalla generosità di Giuseppe Cassarino e di tanti altri concittadini. Un bene ed un patrimonio collettivo rigenerato e rafforzato nelle sue radici identitarie di cui tutta la comunità si è riappropriato e che giornalmente soprattutto i bambini e le famiglie vivono con grande partecipazione».