La Canicattini Bagni solidale dell’accoglienza agli immigrati raccontata alla 42° Assemblea Nazionale dell’ANCI a Bologna dal Sindaco Paolo Amenta tra le “buone prassi” nazionali del progetto SAI

In video l'esperienza delle imprese Antico Forno Bellomia, Azienda agricola “Passo Ladro”, e Mora Mora Hair srl, che accolgono nel loro sistema produttivo giovani lavoratori immigrati.
Data:

13/11/2025

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3 min

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Descrizione

L’esperienza di 11 anni di accoglienza solidale e di inclusione di giovani immigrati a Canicattini Bagni, con il progetto SAI, Sistema Accoglienza Integrazione, del Ministero dell’Interno, è stata raccontata, giovedì 13 novembre 2025, dal Sindaco Paolo Amenta, alla 42° Assemblea Nazionale dell’ANCI, l’Associazione dei Comuni Italiani, a Bologna, nel corso di uno dei più importanti approfondimenti previsti nella tre giorni nazionale (12-13-14 novembre 2025) dei Comuni italiani.

Il progetto di accoglienza e di inclusione avviato dall’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni dal 2014, condiviso e partecipato in questi anni dall’intera Comunità canicattinese e gestito con le imprese sociali Passwork e La Pineta, che ha interessato centinaia di giovani provenienti dal sud del mondo, si conferma tra le “buone prassi” a livello nazionale ed è stato scelto dal SAI per essere presentato, in particolare nella sua fase di inserimento lavorativo, ai Sindaci e agli Amministratori di tutta Italia insieme a quello di grandi realtà come Bologna e Cuneo.

Attraverso percorsi personalizzati di integrazione socioeducativa, linguistica, abitativa e di formazione scolastica e professionale, come quelli raccontati dal Sindaco Paolo Amenta, Presidente regionale di ANCI Sicilia, con l’inserimento nel tessuto sociale della città e, con il contributo di Adecco, presso aziende e imprese sensibili al fenomeno immigrazione, come l’Antico Forno Bellomia, l’Azienda agricola “Passo Ladro”, e Mora Mora Hair srl, che in video hanno raccontato la loro esperienza positiva di inclusione, questi giovani nuovi cittadini delle nostre Comunità hanno potuto progettare e disegnare il loro futuro di vita,  acquisendo autonomia e indipendenza economica, contribuendo, nello stesso tempo, grazie alla centralità dei Comuni, allo sviluppo e alla crescita del territorio.

«Siamo così passati, grazie alla crescente sensibilità del territorio e del suo sistema produttivo, dalla fase emergenziale e umanitaria delle esperienze SPRAR del 2014 – ha detto il Sindaco Paolo Amenta alla fase della costruzione di una società multietnica che oltre a dare una risposta positiva al fenomeno e al dramma dell’immigrazione, contribuisce alla crescita e allo sviluppo del territorio, allevia la crisi demografica e il conseguente invecchiamento della popolazione, in linea, tra l’altro, con la definizione di “magro regione mediterranea” che fa l’Europa».

Grazie all’impegno dei Comuni, dei soggetti attuatori, degli operatori, i progetti SAI si connettono, dunque, con il tessuto produttivo del Paese, a partire dalle piccole e medie imprese, creando strategie condivise per sostenere l’integrazione di quanti arrivano in Italia, fornendo una risposta qualificata e strutturata alla domanda inevasa di forza lavoro.

Solo nel 2024, è stato evidenziato nel corso dell’incontro all’Assemblea Nazionale ANCI, più di 7.000 beneficiari e beneficiarie SAI hanno frequentato corsi di formazione professionale, più di 3.500 tirocini formativi e borse lavoro, con 11.000 inserimenti lavorativi.

«Accrescere la consapevolezza del valore di questo patrimonio – ha sottolineato infine Virginia Costa, Direttrice del Servizio Centrale SAI - può contribuire a sviluppare una nuova narrazione che consenta ai Sindaci di Comuni grandi e piccoli, costieri e dell’entroterra di valorizzare, nel dialogo con le comunità residenti, la scelta dell’accoglienza in un’ottica di sviluppo locale».

Ultimo aggiornamento

Ultimo aggiornamento: 13/11/2025 15:58

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